domenica 29 giugno 2014

Premio Cinemarche Giovani Pesaro 2014

Cortometraggio "Ghoules" realizzato per il concorso "Cinemarche Giovani"

http://vimeo.com/pesarofilmfest/videos/page:2/sort:date

https://vimeo.com/99007016





sabato 7 giugno 2014

Concorso Zoomaginario-Bestiario Fantastico: uno zoo parallelo e impossibile, Cumiana (TO), 2014


QUAKE CRAB (Cancer Tremoris)

Sembra uscito da un romanzo di Jules Verne o da una cura di proteine spacciate su una tv privata: è un granchio ma è cresciuto a dismisura, ha lasciato il mare adattandosi a vivere sulla terra, in particolare nei deserti; vive in cunicoli nelle zone aride del Madagascar e si ciba di rettili e piccoli mammiferi: mimetizzandosi da roccia tende loro agguati, finendoli con le chele irte di protuberanze ossee.
E' un animale molto pericoloso quindi, alcune popolazioni indigene vedono nel Cancer l'incarnazione maligna delle forze della terra, tanto che i giovani patrizi delle tribù durante i riti di passaggio all'età adulta sono chiamati a cacciarlo; chi tra loro infligge il colpo mortale ottiene lo status di guerriero scelto ha il diritto a brandire chele e aculei come armi rituali e a darle in testa agli altri, con il che diventeranno armi irrituali.
Se muore di vecchiaia, il Cancer si fossilizza al sole cocente creando bizzarre strutture rocciose che danno riparo alle carovane nomadi, come gli scheletri delle balene sulle spiagge patagoniche nei racconti di Coloane.

Nel Capitolo 36 del libro di Marco Polo si legge che “Gli abitanti dell'isola di Madagascar vedono ogni anno, sotto Natale tribù nomadi di Cancer Tremoris tornare sulle spiagge dell'isola, rossi fuoco per l'eccitazione della rimpatriata”. I maschi scavano tane, le femmine depongono le uova prima dell'alba, nell'ultimo quarto di Luna, che si schiudono subito; i piccoli dopo due settimane tornano nell'entroterra, in una altrettanto stupefacente contro-migrazione. Gli abitanti cercano di facilitarli chiudendo alcune strade, rallentando il traffico e imponendo sui campi da golf la regola che se un granchio manda la pallina in una direzione bisogna seguirla.

Che marcia sbalorditiva, quella dei granchi di Natale! Come molte cose dell'esistenza, che maturano segretamente e si mettono in moto ineluttabili. Poche decisioni sono “improvvise”, la vita è fatta di impercettibili scelte quotidiane, come mostra la parabola di Calvino nelle “Cinque lezioni americane”: un giorno il re chiese al filosofo Chuang-Tzu (quello che disse “ruba un pezzo di legno e ti chiamano ladro; ruba un regno e ti chiamano duca”) di disegnare un granchio. Lui rispose che aveva bisogno di 5 anni e una villa con 12 servitori. Dopo cinque anni il disegno non era cominciato. Ho bisogno di altri 5 anni disse ancora. Li accordò. Allo scadere Chuang-Tzu prese il pennello e con un solo gesto disegnò un granchio perfetto.
A volte il tempo è un concetto relativo...Quanto ci ha messo Chuang-Tzu fare il disegno? Dieci anni ? Una vita ? “Il lavoro dello scrittore-scrive Calvino-deve tener conto di tempi diversi: il tempo di Mercurio e il tempo del Vulcano”, l'intuizione istantanea e gli aggiustamenti pazienti, il tempo ”che scorre senza altro intento che lasciare che i sentimenti e i pensieri si sedimentino, maturino”. Alla fine il risultato arriva ed è necessario. Un po' come la marcia dei granchi. “Ogni cosa è pronta, se il nostro cuore lo è”, dice Shakespeare.

(Carlo Grande)


"Quakecrab" cartapesta aerografata, ZoomTorino, anno 2014

Gruppo Neropece (Giorgia Cegna alias Koi Hatt, Giuseppe Puletto alias Enki Barta, Mattia Santarelli alias Ob Queberry)